La pipa, insieme ai cani, è una delle mie grandi passioni. Allevo Schnauzer dal 1973 e fumo e raccolgo pipe da circa 45 anni.  Ho  avuto la fortuna di poter assistere a quello straordinario fenomeno che a cavallo del 1960 e 1970 ha visto il rifiorire del fumo della pipa in Italia. La fortunata serie televisiva delle " Inchieste del Commissario Maigret, tratta dai romanzi del celebre Simenon e la magistrale interpretazione,un po' casalinga, di Gino Cervi ha contribuito al compiersi del miracolo.

Ho iniziato a fumare la pipa nei primi anni sessanta e come tutti i neofiti ha avuto anch' io un maestro. In quel tempo prendevo ripetizioni da un professore di inglese, che avendolo perso di vista lo chiamerò solo col nome " prof.  Romano ", il quale fumava, tra l' altro,  una piccola Peterson's; stranamente avevo acquistato da un tabaccaio di via Po ( vivo a Torino ) per la bella somma di 300 lire una pipa in radica che aveva tutte le fattezze della pipa del mio professore. Naturalmente non mancai di dirgli con molta enfasi che anch'io avevo una pipa come la sua, e con un po' di riverenza gliela mostrai  alla lezione seguente. Ovviamente la sua era una pipa di marca già molto famosa, costava circa 5.000 lire, la mia era una imitazione piuttosto bruttina e con molte stuccature. Il professore mi tenne una piccola lezione di pipologia e mi fece capire la differenza tra le due pipe; non vi nego che da quel giorno avrei preferito prendere lezioni di pipologia piuttosto che di inglese ma ahimè.........

Il mio maestro fumava una miscela composta da un tabacco americano " Revelation " mescolato con due pacchetti di trinciato comune, era un' ottima miscela se si pensa che il quegli anni non venivano ancora importati i tabacchi inglesi. Per me era un po' troppo robusta e preferivo fumare tabacchi un po' più soft, anche se a volte non disdegnavo il trinciato Italia che allora era venduto delle scatole di latta.

Nel 1965 è nato in Italia il primo Club Nazionale della pipa e nel 1966 fu tenuto il primo raduno nazionale di fumatori di pipa a Stresa , inutile dire che partecipai  insieme al mio maestro. In quegl' anni vennero importate in Italia le più prestigiose marche di pipe inglesi oltre alle Dunhill, già molto conosciute, arrivarono le GBD le SASIENI le famose COMOY'S, le BARLING e molte altre ancora. Inoltre anche i produttori italiani come SAVINELLI. BREBBIA, ROSSI non tardarono a presentare delle pipe all' avanguardia. Anche gli artigiani fecero il loro ingresso sulla scia di Carlo Scotti produttore delle già famosissime Castello.

A Torino si andava da diversi " Tobacconist ", come si sarebbe detto a Londra, Adriano Lucchino e Munari insieme a Bollito Cerasa e molti altri offrivano interi plteaou di magnifiche pipe, che per un appassionato come me facevano luccicare gli occhi.

Sono passati molti anni e la pipa in Italia ha avuto periodi buoni e meno buoni, oggi ci troviamo di fronte ad un fenomeno di rinascita e non di rado vedo giovani, come ero io, che si avvicinano a questo nobile strumento.

Da parte mia continuo a fumare le mie vecchie e nuove pipe e la mia piccola raccolta è pian piano aumentata, oggi mi dedico alla ricerca di vecchie pipe possibilmente inglesi, o italiane, le restauro e tento di donarle l' antico splendore. Mi piace anche trafficare con la radica e talvolta quando trovo una placca che mi piace creo qualche pipa.

Ho pensato di pubblicare questo sito per partecipare la mia passione ad altri che come me amano o hanno amato la pipa.